mercoledì 30 settembre 2009

Il Latte crudo

la mia bottiglia di latte crudo
Il latte mi piace non posso negarlo. Non ne consumo moltissimo ma spesso in cucina mi capita di utilizzarlo.
In uno dei post iniziali accennavo al latte che mi capitava di bere da bambina quando i miei nonni avevano due mucche che regolarmente mungevano.Che dire? Niente a che vedere con il latte comprato al supermercato, neanche quello fresco:-)

Il sapore di quel latte genuino l'ho riscoperto un anno fa, ossia da quando ho trovato un distributore di latte crudo qua in zona. Negli ultimi tempi, con mio grande piacere, vedo che ne sono spuntati fuori tanti di questi distributori e molto spesso capita che ci sia la fila per prendere il latte!
Nel caso qualcuno fosse interessato posto questa mappa, dove sono presenti i distributori di latte crudo di tutta Italia.

Che cos'è il latte crudo?

E' semplicemente latte appena munto, allo stato naturale potremmo dire, il quale non ha subito alcun tipo di trattamento termico o di pastorizzazione.
Dal punto di vista della qualità questo latte è più ricco di proteine e vitamine rispetto a quello pastorizzato.
E anche il costo è abbastanza contenuto: quasi sempre costa intorno ad 1 euro al litro, ma ad esempio nel distributore in cui mi reco io costa anche di meno, 80 centesimi al litro.
I costi sono contenuti anche perchè non devono tenere conto dell'imballaggio (la bottiglia la si può portare da casa) e il fatto che non serva imballaggio è ottimo anche dal punto di vista ambientale.:-)
Un'altra cosa che mi piace è che quando mi reco al distributore, che è adiacente alla cascina da cui il latte proviene, è presente una lavagnetta sulla quale è indicata l'ora in cui il distributore è stato caricato e l'ora della mungitura delle mucche.
Nel caso lo si voglia, si può prenderne anche meno di un litro...se si mettono 40 centesimi si può avere anche solo mezzo litro di latte.

Io lo consumo previa bollitura generalmente: metto il latte sul fuoco, porto ad ebollizione e quando bolle, inizio a girarlo (altrimenti uscirebbe dalla pentola!) per una trentina di secondi. Dopo di che lascio raffreddare, imbottiglio e metto in frigo, dove si conserva anche 2 o 3 giorni.
L'unico caso in cui non lo porto ad ebollizione, è quando faccio i tomini freschi di cui però parlerò un altra volta.:-)

lunedì 28 settembre 2009

La mia moussaka vegetariana

Quando ho un pò di tempo mi piace mettermi ai fornelli e cucinare.
Mi piace l'idea di mangiare qualcosa di particolare in qualche ristorante e poi provare a ri-crearla.
Quest'estate a Creta ho mangiato una buonissima moussaka vegetariana che ho voluto provare a rifare.

Premessa: io non sono vegetariana ma mi piace l'idea di riuscire a ridurre in parte il mio consumo di carne...sia perchè mangiare meno carne fa bene all'ambiente e sia perchè sono convinta che faccia bene anche a noi individui ridurre l'ingestione di proteine animali. Soprattutto quando gli animali vengono allevati in modo barbaro.


Per fare la mia moussaka ho impiegato:

- 4 melanzane lunghe piccole
- 4 patate
- 2 zucchine


Ho tagliato le melanzane a rondelle, le ho messe su un tagliere salate e lasciate riposare per un'ora, così che buttassero fuori l'acqua.

Ho tagliato le patate a rondelle, le ho buttate in acqua salata bollente e sbollentate per 5 -10 minuti (le ho levate quando erano morbide ma non troppo cotte).

Dopo aver sgocciolato e asciugato le melanzane le ho grigliate in una padella antiaderente, insieme alle zucchine tagliate anch'esse a rondelle.

verdure

A parte ho preparato la besciamella.

La mia è una besciamella un pò particolare...non amo troppo le salse come questa perchè spesso sono molto pesanti, ma ho trovato questa variante in rete che mi sembra ottima!
Al posto del burro (io adoro il burro... ma spalmato sulle fette biscottate e con la marmellata e non troppo per cucinare!) ho usato dell'olio extravergine di oliva. La differenza quasi non si sente.... ma alla fine ci si alza da tavola relativamente leggeri. Vi invito a provare!:-)

Ingredienti per la besciamella:

- 500 gr di latte
- 2 cucchiaini di olio extravergine
- 2 cucchiai di farina
- noce moscata
- un pizzico di sale


Ho messo l'olio in una pentola, l'ho scaldato leggermente e aggiunto la farina.
Ho mischiato bene con una frusta.
A parte ho scaldato il latte e l'ho aggiunto al composto di farina e olio. Ho portato ad ebollizione e quando si è addensato ho spento.
Ho aggiunto a questo punto una grattugiata di noce moscata e del sale.
Qualche grumetto purtoppo si è formato quindi ho filtrato la besciamella in un colino...il risultato è stato ottimo.

A questo punto per la moussaka, ho imburrato leggermente una teglia per plumcake, e iniziato a fare uno strato di patate, uno di besciamella, uno strato di melanzane e uno di besciamella, uno di zucchini e di besciamella e così via.
Alla fine ho ricoperto con la besciamella restante.
Ho grattugiato un pò di parmigiano sulla moussaka e infornato a 200° per circa 30 minuti.

Prima di infornare:

moussaka vegetariana

Appena sfornata:

moussaka vegetariana

E' venuta davvero buona e soprattutto molto leggera!:-)

mercoledì 23 settembre 2009

"Felici a costo zero"

Ho finito da poco questo libro che mi sento di consigliarvi: "Felici a costo zero - Come rendere la semplicità il migliore investimento per il futuro" di Antonio Mazza.

copertina felici a costo zero

L'autore, un giornalista, racconta come di punto in bianco si è ritrovato senza lavoro e ha dovuto ripensare la sua vita, inventandosene una nuova fatta di piccole privazioni.
A poco a poco però si rende conto che queste privazioni diventano fonti di benessere e gioia...in altre parole, ci prende gusto nel rinunciare e nel vivere semplice.
Oltre a raccontare la sua esperienza, fornisce dei consigli utili su come vivere in modo risparmioso, semplice e sensato: dall'abbigliamento, ai viaggi, all'uso dell'auto, alla spesa e così via.

Alcune cose possono essere condivisibili altre magari meno (l'autore è un estimatore dei discount che io se posso evito come la peste) ma è' un libro utilissimo per chi non ha mai provato a riflettere su alcuni aspetti ma anche stimolante per tutti gli altri, che già vivono in modo semplice.


Per quanto riguarda la mia esperienza... Posso dire che in parte è simile a quella dell'autore. Vivere con meno cose può sembrare strano all'inizio, ma alla lunga i benefici sono molteplici. Ridurre i consumi aiuta ad essere più lucidi, a capire quali sono davvero le cose importanti per noi...e quasi mai sono cose che si possono comprare.:-)

lunedì 21 settembre 2009

Semolino dolce

Ieri avevo un pò di tempo e ho pensato di preparare il semolino dolce.
O meglio, la polenta dolce o "dussa"come si dice in piemontese!

semolino dolce impanato e fritto

Quando ero piccola la mangiavo spesso a casa dei miei nonni. Mia nonna la faceva la domenica quando andavamo tutti pranzo da lei (eravamo sempre almeno una decina di persone) e ne faceva tantissima!
Una volta pronta, la rovesciava su un grande tagliere di legno rotondo, dove il semolino veniva fatto raffreddare: appena freddo veniva tagliato a rombi, impanato e fritto..ma ricordo di averne mangiato un sacco anche cosi...senza impanatura:-)

Per preparare la polenta dolce serve del semolino (lo stesso che si usa per i gnocchi alla romana)...Ho notato, però, che al supermercato ci sono due tipi di semole di grano duro, una più gialla e grezza e l'altra più fine e chiara.
Il semolino che si usa per la polenta dolce, generalmente, è più fine e tendente al bianco rispetto alla semola di grano duro vera e propria.
Se comunque qualcuno ne sa qualcosina in più riguardo alla differenza tra le due semole, me lo faccia sapere!:-)


semola grano duro

Ingredienti:

-250 gr di semola di grano duro o semolino
-1 litro di latte
-80 gr di zucchero
-scorza di un limone grattugiata
-un pizzico di sale

Procedimento:

Versare il latte in un pentolino, e aggiungere lo zucchero e un pizzico di sale.
Portare ad ebollizione e versare la semola, rimestando frequentemente.
Aggiungere la scorza di limone.
Cuocere a fuoco moderato fino a quando il semolino non si è addensato.
Versare su un tagliere o dentro ad un recipiente piuttosto largo e livellare il semolino fino allo spessore di 1 cm.

Lasciare raffreddare.
Quando è freddo, girarlo, tagliarlo a rombi, passarlo nell'uovo e nel panepesto e friggerlo in olio di semi.

semolino dolce

semolino dolce fritto


Ndr: Alcuni una volta tolto il semolino dal fuoco lo lasciano intiepidire e poi aggiungono un uovo o due. Io preferisco farlo così... perchè è più leggero e comunque gustoso.

venerdì 18 settembre 2009

Consigli per il week end

Questo week end si presenta ricco di eventi che mi interessano molto!
E' sempre così, o non c'è nulla fa fare o le cose da fare sono troppe!:-)
Mi piacerebbe riuscire ad andare ad entrambi gli eventi...vedremo di organizzarci per bene!

La prima manifestazione si chiama "Cheese" e si tiene a Bra (Cn) dal 18 al 21 settembre 2009 ed è una Rassegna sul formaggio di qualità.
Si potranno degustare tantissimi tipi di formaggio italiani e internazionali...e inoltre non mancheranno degustazioni di vino e birra.
Verrà dato spazio all' importanza delle attività agricole e rurali compatibili con il rispetto dell'ambiente.
E' un evento organizzato da Slow Food.




L'altro evento, a me molto caro, è "Naturalmente Cumiana" che si svolge oramai da anni nel paese in cui vivo.
E' una manifestazione organizzata con la collaborazione della Pro Loco di Cumiana
la Coldiretti,il Museo del Gusto di Frossasco e e la Comunità Montana Pinerolese Pedemontano
in cui viene dato grande spazio al benessere, ai prodotti biologici, alle energie alternative e all'artigianto eco-compatibile.
E' una delle rassegne storiche cumianesi che si protare oramai da anni. Questa è la sedicesima edizione.
"Naturalmente Cumiana" si terrà da sabato 19 Settembre fino a domenica 20 settembre.



Per chi non sapesse cosa fare questo week end...io qualche consiglio l'ho dato!:-)

mercoledì 16 settembre 2009

Settembre...mese di funghi!

Settembre è un mese che mi piace proprio tanto. Fin da quando sono bambina.
E'il mese in cui cominciano a cadere le foglie, e tutto, intorno, prende colore...ed è anche il mese in cui nascono i funghi.

Mi piace tantissimo andare per boschi alla ricerca di funghi...torno bambina ogni volta che vado a cercarli.

Ho dei bellissimi ricordi di quando da piccola, dopo il pranzo domenicale dai miei nonni che stavano in campagna (proprio vicino vicino a dei boschi!) si partiva tutti insieme per andare "per funghi".
Eravamo io, i miei genitori, mia nonna ,mia zia,i miei cuginetti...Ci mettevamo degli stivali per non impantanarci o delle scarpe che non facessero scivolare, prendevamo tutti quanti un cestino e... via!

Io non ero tanto brava a vederli...e quando riuscivo a scorgerne uno, tra le foglie, capitava spesso che non fosse buono.:-)

Era e rimane per me un'emozione bellissima trovare un fungo. Trovo anche più divertente trovarli piuttosto che mangiarli, anche se naturalmente sono buonissimi fritti, impanati o dentro ad un risotto.

Piano piano ho poi cominciato a riconoscere i funghi commestibili (crave, porcini, garitule, chiodini, manine) da quelli non commestibili, e quasi sempre quando piove come in questi giorni e dopo fa un pò di sole, è tempo buono per andare in cerca di funghi.

Io non sto più nella pelle!:-)

Le foto che vedete sono dello scorso anno.

Qui sotto una "crava":



Un porcino che fa capolino tra le foglie:



Raccolto di funghi alla fine della scampagnata:

martedì 15 settembre 2009

Trucchi per salvare il pianeta


Si parla spesso di come il degrado ambientale del nostro pianeta stia avanzando.
Trovo carino postare questo elenco che arriva da Ekopedia e che mi è veramente piaciuto.


Ecco i "trucchi" per salvare il pianeta:

-Usa lampadine fluorescenti compatte

-Usa la macchina il meno possibile

-Ricicla

-Verifica la pressione delle gomme dell’auto

-Non sprecare l'acqua

-Non comprare prodotti con molte confezioni

-Regola il termostato di casa

-Pianta un albero

-Spegni gli elettrodomestici non in uso

-Fai girare questo elenco

-Diminuisci il tuo consumo di carne

-Consuma prodotti locali

-Composta

-Compra o utilizza oggetti usati

-Utilizza materiali biodegradabili

-Bandisci il pratino inglese

-Usa detersivi non tossici

-Autoproduzione

-Bevi l'acqua del rubinetto

-Riusa prima di buttare

-Bandisci la pubblicità

-Usa pannolini lavabili

-Presta/Regala/Baratta



Per chi volesse approfondire rimando direttamente al link di Ekopedia!

E' proprio così: anche dei piccoli e quotidiani gesti che tutti quanti possiamo fare alla lunga possono avere degli impatti molto positivi sull'ambiente in cui viviamo.
Son tutte cose, queste, che fanno stare bene noi nel momento in cui le facciamo e possono essere di gran lunga positive anche per chi ci sta intorno. :-)

venerdì 11 settembre 2009

Il pane fatto in casa con la macchina del pane

In qualche post fa avevo parlato di come avevo iniziato ad avvicinarmi all'autoproduzione e avevo raccontato che il primo esperimento era stato il pane, alimento base della nostra alimentazione.
Da un anno a questa parte, fare il pane in casa è diventata un abitudine: generalmente lo facciamo due volte a settimana.

Diciamo che a darmi una mano quando ho poco tempo è la mia macchina del pane, che vedete qui sotto:

macchina del pane

E' molto utile questo elettrodomestico.Davvero.
Quando lavoravo in ufficio, la mattina riempivo il cestello con gli ingredienti, programmavo la mia macchina del pane e la sera verso le 19 quando tornavo, il pane era pronto.
Una senzazione stupenda.
Io credo si tratti di un un buon compromesso tra il nostro saper fare e la tecnologia.

Ho provato e riprovato diverse ricette ma quella con cui mi trovo meglio è questa:

Le dosi che seguono sono quelle necessarie a produrre una pagnotta di circa 750 grammi di pane bianco.

Ingredienti:

300 grammi di farina 00
160 grammi di farina manitoba
10 grammi di lievito di birra fresco
270 ml di acqua a temperatura ambiente
2 cucchiani di sale
2 cucchiaini di zucchero


Dopo aver dosato gli ingredienti nella mia bilancina metto nel cestello l'acqua, il sale, lo zucchero, la farina e in ultimo il lievito.

Il lievito va messo per ultimo perchè il sale altrimenti ne preclude la capacità di lievitare.

Il programma che utilizzo è quello per il pane classico, con doratura massima.

ingredienti

E' questa una ricetta molto semplice, ne esistono di svariate per il pane bianco. C'è chi aggiunge dell'olio, chi utilizza un pò di latte per migliorare l'impasto... ma io trovo che questa vada benissimo.


Il pane che ne risulta è davvero ottimo...gustoso e leggero.
E incredibilmente ...si conserva anche per qualche giorno, a differenza di quello che compro dal fornaio!
La mattina a colazione, tostato, è il top.:-)



Per produrre il mio pane cerco di utilizzare esclusivamente ingredienti di qualità.

Le farine che utilizzo sono farine biologiche che compro dal sito Tibiona.it e che mi faccio spedire a casa. L'azienda si trova vicino a Mondovì (CN).
Ne compro 10, 15 kg per volta così ne ho in casa una bella scorta per fare pane, pizza, torte, crostate ecc.
Sono farine ottime, nulla a che vedere con quelle del supermercato.

Il lievito invece è quello fresco, in cubetti, che si trova anche al supermercato.
Ha un costo abbastanza basso, sui 30 centesimi due panetti da 25 grammi.

Quanto allo zucchero, cerco di usare sempre zucchero di canna non raffinato. E'utile per aiutare la lievitazione e per migliorare la crosta della pagnotta.

L'acqua generalmente la uso tiepida. Se è troppo calda velocizza l'attività dello lievito, se troppo fredda rischia di rallentarla.

Questa è una delle tante ricette che si possono fare, ce ne sono moltissime altre..che magari a poco a poco posterò.:-)

giovedì 10 settembre 2009

Semplicità Volontaria..questa sconosciuta



Curiosando qua e la sul web mi è capitata sotto mano la definizione di Semplicità Volontaria data da Ekopedia.

Sono rimasta un bel po' a leggere e riflettere sul senso di quelle parole e davvero non posso fare a meno di pensare che in questo particolare momento della mia vita mi ritrovo in tutto e per tutto in quello che vorrebbe essere la Semplicità volontaria.
Sono cose queste a cui ho sempre pensato, solo che prima non riuscivo a dargli un nome.

Cosa significa Semplicità volontaria?

La definizione che ne da Ekopedia è questa:

"La semplicità volontaria consiste nell'adottare un modo di vita meno dipendente dal denaro e che mira a soddisfare i veri bisogni, cioè a tracciare una linea tra i bisogni e i desideri. Si parla, a volte, anche di frugalità.

L'idea è di cercare la semplificazione per migliorare la qualità della vita. Questa filosofia di vita è nata dalla constatazione che il consumo non porta la felicità. Nella società del consumo, si consacra il proprio tempo a guadagnare sempre più denaro per soddisfare i bisogni materiali. Il principio della semplicità volontaria è di consumare meno, quindi di avere meno bisogno di denaro e meno bisogno di lavorare. Vivendo al di sotto delle proprie possibilità, si guadagna del tempo per quello che è importante per se stessi.

La semplicità volontaria non è la povertà né il sacrificio. È una scelta di vita deliberata. Ma può rappresentare un aiuto per le persone in difficoltà finanziarie."


I principi della Semplicità volontaria:


-Privilegiare l'Essere piuttosto che l'Avere

-Praticare la desopprimizzazione: archiviare ad esempio solo i libri a cui si tiene veramente così si avrà meno bisogno di spazio e mobili.

--Ricorrere ai trasporti pubblici, alle piscine o alle biblioteche pubbliche così si evitano degli sprechi

-Praticare l'autosufficienza, cioè fare da soli invece di comprare, per esempio nel giardinaggio, cucinare, cucire, e anche nel costruire o nel riparare la casa.


Io in tutto ciò mi ritrovo moltissimo.
E' la cosa che mi viene più facile. Ridurre. Avere un po' di meno. Provare a produrre qualcosa da me..perchè mi da gioia e perchè mi fa sentire un po' meno debole di fronte al mercato.

Piano piano io e Daniele, ci stiamo provando a ridurre i nostri bisogni e le nostre esigenze, laddove riusciamo.
A poco a poco si scopre che si sta davvero meglio senza tante cose inutili, si hanno meno ansie e meno scleri.
Si ha più tempo, per noi stessi e per gli altri.

Meno esigenze equivalgono anche a meno soldini che escono dalle nostre tasche...Anche perchè molti acquisti fatti in fretta e furia possono pesare sul bilancio familiare.

Cerchiamo di vivere con le nostre possibilità, cercando di non farci dei debiti inutili.
Cerchiamo di riflettere sui nostri acquisti e di comprendere quando una cosa e necessaria e quando non lo è.
Cerchiamo di privilegiare la qualità nei prodotti che compriamo rispetto alla quantità.
Cerchiamo di arrangiarci e produrre da noi alcune cose.

Ora non so se il nostro modo di vivere si possa definire “semplicità volontaria”, ma mi sento molto vicina a questo modo di prendere e vivere la vita.:-)

mercoledì 9 settembre 2009

Pesto fatto in casa

Basilico fresco

Visto che il basilico abbonda in cortile ( l'altra settimana ne ho già messo via un po'), direi che è il caso di fare un po' di pesto, da conservare in freezer e gustare magari in inverno. A me il pesto piace proprio tanto, ma quello comprato a volte non è buonissimo, è pieno di conservanti e facilmente sa solo di aglio!

Ho trovato in rete questa ricetta che a mio avviso funziona benissimo: sono già due anni che la utilizzo e il risultato mi sembra soddisfacente.

Ci serviranno:

-4 mazzetti di basilico (circa 30 foglie grandi)
-½ bicchiere di olio extravergine d'oliva
-3 cucchiai di parmigiano reggiano (anche il grana va bene!)
-3 cucchiai di pecorino romano
-1 cucchiaio di pinoli
-qualche chicco di sale grosso
-uno spicchio d'aglio


Ndr :Nel caso in casa vi ritroviate con pochi pinoli, potete sostituirli con qualche noce o con delle mandorle!


Procedimento:


Si lavano bene le foglie di basilico e si asciugano, facendo attenzione a non stropicciarle troppo, altrimenti diventano nere.

Io le metto nella centrifuga per l'insalata...trovo vada benissimo per asciugarle!

Metto nel frullatore il basilico, i pinoli, l'olio e il sale.



Frullo un po' e poi mi fermo...altrimenti le lame rischiano di scaldarsi e il pesto diventerà scuro!

In seguito aggiungo i formaggi che avrò grattugiato in precedenza;

Frullo ancora un pochino in modo che tutto si amalgmani.

Aggiungo l'aglio intero.

Preferisco aggiungerlo intero..da comunque gusto e non copre troppo il sapore del basilico.

Et voilà..il pesto è fatto!

A questo punto lo metto in bicchieri di plastica, copro la superficie con della carta stagnola e lo metto in freezer.



I puristi o i genovesi mi diranno che questo più che un pesto è un trito e che il vero pesto si fa solo con il mortaio...a dire il vero io ci ho provato..ma con il mortaio non mi riesce troppo bene..quindi ancora per un po' mi servirò del frullatore!
Il risultato è garantito!:-)

martedì 8 settembre 2009

Nuove piantine nell'orto

Le piante di zucchine nel mio orto sono da togliere purtroppo, perchè oramai han fatto il loro corso. A malincuore allora le ho levate e fatto posto per nuove colture.

Al loro posto l'altra settimana ho deciso di piantare cavoli verza e cavolfiori, che sono colture invernali e che resistono bene al freddo. Così quest'anno eviterò di acquistarli al supermercato. Essendo molto economici e anche molto buoni, noi generalmente in inverno ne consumiamo moltissimi.

I cavoli verza si prestano bene per essere consumati crudi, affettati finemente in insalata, per le minestre di verdura e come base per degli involtini ripieni di formaggio;
I cavolfiori, invece, sono ottimi bolliti e consumati in insalata oppure impanati e fritti.

Ho comprato 9 piantine di cavolo e 9 di cavolfiore da un vivaio qui in zona per un costo di 2 euro.

Tolte le piantine dal loro vasetto, le ho trapiantate nell'orto ad una distanza di circa 40 cm (l'ideale sarebbe 50 cm), in modo che possano crescere comodamente, e innaffiate.
Appena trapiantate le piantine sembravano un po' sofferenti, ma nel giro di qualche giorno dovrebbero riprendersi...o almeno spero!:-)

Qui sotto ecco una piantina di cavolo:



Siccome nell'orto avanzava ancora un pò di spazio ho pensato di ripiantare un po' di rucola: l'avevo già piantata all' inizio dell'estate ma era finita perchè l' abbiamo mangiata in tutte le salse...nella pasta, sulla pizza, in insalata o nei panini!
La semina della rucola è davvero semplice: basta comprare dei semi e seminarli a file o a spaglio, innaffiare e in pochi giorni si potranno già vedere i primi risultati.Si può seminare da Marzo ad Ottobre.

Rucola che cresce dopo qualche giorno:

lunedì 7 settembre 2009

Vacanze Sostenibili?

Ormai l'estate sta volgendo al termine, fuori comincia a fare freschino e le vacanze sembrano lontane! Ne approfitto allora per qualche riflessione.

Di recente ho finito di leggere un libro che mi è piaciuto molto: “Ultima chiamata – Un viaggio alla ricerca dei veri costi delle nostre vacanze".





L'autore è Leo Hickman, giornalista che cura la rubrica Etichal Living del Guardian e i cui articoli vengono pubblicati qualche volta anche sul settimanale Internazionale.

E' un libro assolutamente interessante dove l'autore, che ha viaggiato in note località turistiche (Ibiza, Dubai, Tallin e molte altre) mette in luce i molti lati negativi del turismo moderno e massificato tra cui:

-l'uso assiduo di aerei, i quali inquinano moltissimo e possono avere un forte impatto sul cambiamento climatico
-la speculazione edilizia, che riguarda moltissimi luoghi turistici
- lo sfruttamento e l' impoverimento della popolazione locale, a favore delle grandi catene di hotel/villaggi turistici
-l'assecondare il turista sempre e comunque, creando dei luoghi ad hoc per il suo svago e il suo divertimento


Ne consiglio la lettura a tutti coloro che amano viaggiare veramente e che amano immergersi nell'atmosfera di un luogo... e che ripudiano un certo tipo di turismo fatto di rumore, pacchetti “All inclusive" e intrattenimento 24 ore su 24... :-)

giovedì 3 settembre 2009

Conservare Prezzemolo e Basilico

Prezzemolo e basilico sono ottimi per insaporire i cibi.
Avendo in cortile una discreta quantità di basilico e di prezzemolo ho pensato di metterne via qualche fogliolina per l'inverno.

Il sapore del basilico fresco è impareggiabile, però sono sicura che ritrovarmi qualche fogliolina quest'inverno, quando fuori farà freddo, mi metterà di buon umore...

Metter via il basilico è semplice e veloce.
Ho preso un bel po' di foglioline di basilico, le ho lavate, asciugate e messe in un barattolo di vetro.

Dopo averlo chiuso l'ho riposto in freezer.





Quanto al prezzemolo, io lo trovo veramente ottimo per insaporire alcune verdure, e soprattutto il pesce.

Tutte le volte che compro del pesce però, quasi sempre finisco per dimenticarmi di comprarlo...oppure quando me ne ricordo e lo compro, è sempre troppo e la maggior parte va poi buttata.

Metterne via un po' mi sembra una buona alternativa!

Ho preso un bel po' di mazzetti, li ho lavati, asciugati bene, e tritati. Dopo di che il trito è finito dritto in un barattolo di vetro, che ho messo in freezer.
All'occorrenza ne prenderò un pochino e lo mettero sui piatti da guarnire!

mercoledì 2 settembre 2009

Il nostro orto


Io e Daniele, mio marito, viviamo in una zona di campagna dove è piuttosto facile trovare un pezzetto di terra da coltivare. Mi rendo conto che è difficile se si abita in città, provare a coltivare un orto; tuttavia abbiamo degli amici che pur non avendo spazio, si son dedicati alla coltura, in vaso, sul balcone e i risultati son stati ottimi!

Per coltivare un orto basta davvero poco: un pezzettino di terra, dell'acqua per innaffiare e un po' di buona volontà.
E'davvero una gran bella soddisfazione quando i primi frutti iniziano a maturare!

Perchè coltivare un orto?

Io posso indicare le ragioni che hanno spinto me a farlo:

-la possibilità di stare all'aria aperta
-la possibilità di imparare qualcosa di nuovo
-la possibilita di mangiare del cibo sano
-il risparmio nell'acquisto di verdura



Come è nato il nostro orto?

La scorsa primavera, dopo aver ripulito un pezzetto di giardino in cui le erbacce regnavano incolte, abbiamo vangato il terreno , concimato e progettato il nostro orticello. Mio papà, pensionato, che da anni coltiva un orto, ci ha fornito dei consigli utili.

Abbiamo iniziato con il piantare 4 piante di pomodori, del basilico, della rucola e 3 piante di zucchine.
Lo spazio non era tantissimo e abbiamo cercato di sfruttarlo al meglio. Il risultato è stato ottimo...la terra ci ha ripagati.
I pomodori con il caldo fatto quest'estate sono grossi e succosi e le zucchine non sono state da meno. La rucola è cresciuta fittissima e buonissima e il basilico lo sto utilizzando per produrre del pesto che una volta congelato, consumeremo quest'inverno.

martedì 1 settembre 2009

La mia prima esperienza di Autoproduzione

L'autoproduzione è una delle cose che mi ha sempre affascinato. Già da bambina rimanevo di stucco guardando mia nonna che abitava in campagna fare i tomini freschi con il latte delle mucche appena munto.
Era una cosa che mi incuriosiva tantissimo.
Poi i miei nonni si son fatti anziani, le mucche davano troppo lavoro e tutto questo è passato nel dimenticatoio. I miei genitori non erano tanto per queste cose, perchè lavorando entrambi tutto il giorno non avevano molto tempo per dedicarsi a queste faccende. E forse neanche la voglia.
Comprare era più rapido.

Però quel mondo fatto di semplicità, tomini e vita all'aria aperta a me è rimasto nel cuore.
Sarà stato un retaggio della mia infanzia o chissà che cosa, fatto sta che una mattina di un anno fa ho iniziato a pensare che molte delle cose che mettevamo sotto i denti io e Daniele facevano proprio schifo e costavano pure care. Al che ci siamo detti: “Perchè comprarle comunque?”
La mia prima esperienza di autoproduzione è stata con il pane.

Se il fornaio fa il pane che sa di gomma, che oltretutto il giorno dopo è già duro come una suola e me lo mette 3 euro al kilo, perchè rassegnarmi e comprarlo lo stesso?

Da lì l'idea di provare a fare da me...un po' per sfida e un po' per gioco. Il passo è stato graduale: non si diventa fornai in un giorno, lo so bene. Mi sono procurata un elettrodomestico di cui non conoscevo l'esistenza fino a poco tempo prima: la macchina del pane. E' bastato utilizzare acqua, farina e lievito di birra. Il risultato è stato ottimo.

A poco a poco ho affinato la mia conoscenza riguardo alla farina da utilizzare per la panificazione, scoprendo che ne esistono di diversi tipi e a riconoscere quando un impasto è troppo secco oppure troppo umido e a correggerlo.
E' più facile di quello che si pensi. Anche più economico, ma sopratutto è molto più soddisfacente il risultato.

Ora il pane praticamente non lo compro più, ma lo faccio io, in casa.

Il pane è stato un primo passo. Un inizio.
Oltre al pane ora produciamo da noi tante altre cose: la birra, i tomini freschi, le tome un po' più stagionate,il burro, le marmellate e coltiviamo le nostre verdure.
Oltre a ottenere dei prodotti ottimi dal punto di vista qualitativo,in tutto ciò c'è un notevole divertimento e anche un evidente risparmio.